L’ultimo film di Spider-man: campione di incassi
L’ultimo film dell’Uomo Ragno è uscito nelle sale italiane da poco più di due mesi, ma ha già riscosso un enorme successo, classificandosi come uno dei film con maggiore incasso a livello globale, con ben 1,8 miliardi di dollari al botteghino.
Spider-man: No way home è la chiusura della trilogia che vede come protagonista il giovane Tom Holland nei panni di Peter Parker, dopo i suoi amati predecessori Tobey Maguire e Andrew Garfield nell’omonimo ruolo. É stato proprio l’annuncio della presenza simultanea dei tre Spider-man in un unico film a scatenare la curiosità dei fan e a creare grandi aspettative: si tratta senz’altro di un incontro peculiare, quello tra il primo Uomo Ragno del 2002, “The Amazing Spider-man” di Garfield e la versione più recente di Tom Holland, una vera chicca della Marvel, nonché un incontro da quasi 2 miliardi di dollari.
Il merito del successo del film, però, non si deve tutto ai supereroi in questione, ma anche al ritorno di alcuni dei più amati villain di sempre, tra cui il Dottor Octopus di Alfred Molina e il Goblin di Willem Dafoe; insomma, una miscela esplosiva che non poteva deludere.
Parliamo infatti di un film da grandi aspettative e grandi record che, in quanto a incassi, è riuscito a spodestare concorrenti come Avatar e Avengers: basta pensare che, solo durante il weekend di apertura, il film diretto da Jon Watts ha ottenuto il riconoscimento come terzo migliore debutto globale di sempre, raggiungendo i 600 milioni di dollari.
A colpire particolarmente nelle sale italiane è stata la partecipazione con cui gli spettatori hanno assistito al film, una partecipazione attiva e sentita, qualcosa di mai visto prima al cinema, secondo alcuni. Ma vediamo meglio la trama di questo film campione di incassi.
La trama di Spiderman No Way Home
Mysterio ha precedentemente rivelato al mondo la vera identità di Spider-man, ovvero Peter Parker (Tom Holland): la rivelazione si ripercuote pesantemente sulla vita del ragazzo e dei suoi affetti, tra cui Michelle (Zendaya), Ned (J. Batalon) e zia May (M. Tomei), che si ritrovano a fare i conti con le conseguenze mediatiche di questa notizia bomba.
A causa di questo scoop, Michelle e Ned non vengono ammessi al MIT, mentre la reputazione di Peter è messa a dura prova da Mysterio, che nel video riveazione, ha attribuito la causa della sua morte al ragazzo. Sconvolto dalla situazione, Peter decide di rivolgersi allo Stregone Supremo Stephen Strange in cerca di aiuto, chiedendogli di far dimenticare a tutti la sua identità con un incantesimo.
Lo stregone lo accontenta, ma durante l’incantesimo qualcosa va storto a causa delle interferenze dello stesso Peter: come risultato, si apre uno squarcio spazio temporale collegato al Multiverso da cui fuoriescono tutti i nemici di Spider-man; in poco tempo, New York si ritrova assediata dal Dottor Octopus, Lizard, Electro, Sandman e dal perfido Goblin. Ora tutto è nelle mani di Peter, che deve catturare i villain e riportarli al Sanctum Sanctorum, dove, con un altro incantesimo, lo Stregone Supremo Strange potrà rispedirli nel loro universo.
Un Finale sorprendente (Spoiler)
Un finale dolceamaro quello di Spider-man No way home, che vede il giovane Peter maturare di colpo e addossarsi il peso delle “grandi responsabilità” cui suo malgrado è sottoposto: il punto di svolta, nonchè forse il momento più toccante del film, è dato proprio dalla morte della povera zia May, uccisa dal perfido Goblin. Il poco tempo a disposizione per dirle addio e la decisone di Peter di risparmiare il suo assassino rende il tutto ancora più crudo e commovente, e ci fa capire che non ci troviamo davanti a una favoletta dal finale felice.
La dolcezza del film è data invece dai temi ricorrenti di riscatto e seconda possibilità, non solo per i villain, ma anche per i due aiutanti di eccezione: in No way home vediamo lo Spider-man più anziano (Tobey Maguire) cercare di redimere i suoi mentori passati al lato oscuro, mentre l’Uomo Ragno di Garifeld riesce finalmente a perdonare se stesso per la morte di Gwen Stacy, salvando la vita di MJ. Dopo aver rispedito i cattivi nel Multiverso con l’aiuto degli altri due Spider-man.
Peter (Tom Holland) chiede al Doctor Strange un ultimo favore, ovvero lanciare un incantesmo perchè tutti si dimentichino della sua vera identità: Strange accontenta il ragazzo, che torna nell’anonimato, ma presto scopriamo con grande rammarico che questo vale anche per Michelle e Ned, i quali non hanno più memoria di lui.
La consapevolezza di possedere un dono che al contempo è una maledizione chiude questa trilogia, lasciando allo spettatore un retrogusto dal sapore amaro, ma anche un tocco di nostalgia per le origini del supereroe di quartiere: il film si chiude infatti con il giovane Peter in un piccolo appartamento mentre cuce la sua nuova tuta da supereroe e ascolta le notizie della polizia da una vecchia radiolina.
Mentre per alcuni si tratta di una chiusura forse troppo malinconica, per altri si parla del finale tanto atteso che non ha paura di mostrare la realtà nuda e cruda legata alla vita di un supereroe e alla sua crescita personale.
Un barlume di speranza è dato dall’incontro finale con Happy davanti alla tomba di zia May, il quale chiede a Peter se il bene fatto da persone come la zia May e Tony Stark sia finito con la loro morte: la risposta di Peter è che questo continua a vivere nei ricordi di chi li ha conosciuti e amati, pertanto, in qualche modo il bene trionfa sul male.